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La storia dei “Blue di Genova” parte da lontano. Parte dall’antico porto di Genova e da quel tessuto robusto, di un blu molto scuro, venduto per coprire le merci nei porti e per confezionare i sacchi che contenevano le vele delle navi. Un tessuto che diventò strategico per cucire pantaloni e tute da lavoro resistenti all’usura, per le attività più faticose e umili: cercatori d’oro nel Far West e operai della ferrovia transamericana, minatori, cowboy. Dai dock londinesi e americani il blue di Genova, si sposta poi negli atelier… e nel 1937 appare sulle pagine di Vogue, entrando nella storia della moda e negli armadi di tutto il mondo: il Blue Jeans è consacrato al mondo.

Idoli del cinema e del rock and roll iniziano a indossarli; James Dean e Marlon Brando li usano come capi di seduzione; Elvis Presley e Bob Dylan li strapazzano durante i loro concerti. E Marilyn Monroe li rende immortali. Oggi i jeans, in denim, sono universalmente indossati nelle fogge e modelli più disparati, e amatissimi nelle loro versioni vintage; più hanno un aspetto vissuto e usato, più hanno fascino.

E se fino a qualche tempo fa decolorazione e abrasione erano ottenute con lavorazioni manuali lunghe, faticose e impattanti sulla salute umana e sull’ambiente, oggi la consistenza del mercato, che supera i 2 miliardi di pezzi annui, ha stimolando lo studio e l’applicazione delle nuove tecnologie al settore denim. L’utilizzo di impianti laser ha rivoluzionato il mercato, rendendo la produzione più omogenea e veloce. Ma soprattutto ecocompatibile, eliminando l’uso di acidi e sostanze chimiche. E qui entra in gioco FTA, perché dove c’è rispetto per l’ambiente (e le normative) c’è FTA, per garantire, con le sue unità filtranti, che l’aria sia sempre depurata da agenti inquinanti, polveri e odori; anche quelli che si sviluppano dalla bruciatura dei tessuti e dalla rimozione dei pigmenti.

Bracci e banchi aspiranti, filtri a cartucce e a maniche, ventilatori, depuratori, impianti di aspirazione e estrazione fumi per garantire ambienti sicuri e puliti.

Il depuratore DP800 FTA, per esempio, è montato sulla “Textile Line”, la nuova gamma di laser digitali e ecosostenibili sviluppate da Sei Laser per la lavorazione e il finissaggio dei tessuti tecnici. FTA e Sei Laser erano presenti a “Denim Première Vision”, il salone leader del denim, appena concluso a Londra (5 e 6 dicembre) e che ha coinvolto ottantanove espositori provenienti da 18 Paesi in tutto il mondo, fra i quali 45 tessitori, 22 aziende manifatturiere, 14 produttori d’accessori, 5 programmatori di tecnologie per l’industria dell’abbigliamento. In un settore in forte espansione il cui giro d’affari nel 2017 è stato, secondo le stime attuali, di 56 miliardi di dollari.

Oltre 200 aziende in tutta Italia, in molteplici settori, hanno sposato il progetto aziendale di FTA riconoscendola come partner ideale per competenza, attenzione ed efficienza nel risolvere in breve tempo ogni problematica con soluzioni personalizzate. Perché i punti di forza di FTA sono professionalità e affidabilità che si esprimono con progettazione e sviluppo di soluzioni su misura.

Ma perché ho citato Bing Crosby, e il Merry Christmas più famoso al mondo, in un articolo sul denim e i jeans? Sicuramente perché è quasi Natale ma anche perché… Bing Crosby è l’unico ad aver posseduto un tuxedo realizzato in jeans, da Levi’s Strauss and Co. Questo merita però una storia a parte.

Paola Mazzullo