Cosa resta nell’aria milanese dopo la settembrina settimana della moda? Resta il colore di tendenza che nel giro di qualche mese vedremo suggerito nelle vetrine in tutte le sue varianti e sfumature. Resta il fruscio delle sete e dei nuovi tessuti, dal pvc al rame, illuminati di iridescenze e bagliori, impalpabili e futuristici. Resta l’immagine della veste di cui si è ornata la facciata del Teatro alla Scala: quell’arazzo con colibrì e festoni, tessuto con uno speciale filato prodotto dal riciclo di 300 chilogrammi di materiale plastico. Resta il sogno di abiti preziosi ed evanescenti come quelli delle principesse delle fiabe.
E se nelle fiabe, almeno in quella di Cenerentola, toccava alla Fata Smemorina, realizzare abiti d’argento e perle… nel nostro mondo sono gli stilisti, gli artigiani, l’industria dell’alta moda e del pret a porter, a pensarci.
Oltre alle abili mani delle sarte e dei sarti, ci sono anche impianti industriali che lavorano per confezionare abiti per la grande distribuzione e le boutiques.
E dove ci sono impianti industriali ci devono essere anche sistemi di areazione e purificazione dell’aria. In tante industrie della moda FTA – Air filtration technology – è presente con i suoi depuratori. Al settore specifico dell’alta moda FTA fornisce multibox, depolveratori compatti a cartucce della serie DCL (utilizzati per l’aspirazione di polveri da lavorazione di tessuti con lamine d’oro) e depolveratori DP montati su laser per la marchiatura dei pellami.
Le industrie all’avanguardia, come quelle presenti nel settore della moda italiana, muovono un fatturato stimato di 90 miliardi di euro e investono in impianti di depurazione per contribuire alla salvaguardia di uomini e ambiente e rispettare la normativa vigente.
FTA è il partner in grado coadiuvare le aziende garantendo una rigorosa osservanza dei parametri imposti dalla legge italiana.